Chi deve certificarsi
Alla domanda “Chi deve certificarsi ISO 45001” la prima risposta è “non esiste alcun obbligo cogente in merito”, mentre per gli adempimenti legislativi del D.Lgs. 81/2008 c’è l’obbligatorietà per tutte le imprese.
È sufficiente che le imprese abbiano anche un solo dipendente. I requisiti cogenti non possono essere disattesi altrimenti, il datore di lavoro rischia sanzioni pecuniarie e sanzioni penali.
Nessuno può esimersi dalla conformità alle disposizioni legislative. La conformità alla legge non è un elemento di merito aziendale o imprenditoriale. È un obbligo e basta!
Per la certificazione ISO 45001 le cose non stanno proprio così. La Norma internazionale non ha un valore cogente ma prevede una attivazione del tutto volontaria. Eppure in tal senso ci sono delle considerazioni da fare che sono tutt’altro che scontate.
Nessuno potrà pretendere che l’imprenditore certifichi il proprio sistema di gestione ma come farà l’imprenditore, di fronte ad un incidente grave o all’insorgere di malattie professionali dei lavoratori, a dimostrare di aver fatto tutto quanto possibile per evitare morti e ferimenti?
Passando ad un’ipotesi meno fosca chiediamoci, alla stessa maniera, come può fare un imprenditore a dimostrare di essere conforme a tutte le disposizioni cogenti?
Accuse o indizi gravi sull’organizzazione del lavoro, fanno presto ad assumere un contorno buio e preoccupante perché stiamo parlando della sicurezza e della salute della gente.
La protezione dei lavoratori è un valore troppo sentito dalla nostra collettività che non esita a puntare il dito e a riconoscere responsabilità anche nei confronti degli imprenditori più responsabili e scrupolosi.
Forse, a differenza degli altri sistemi che gestiscono la conformità alle disposizioni legislative, quello della sicurezza e la salute dei lavoratori è quello più “particolare”.
Il modello ISO 45001 non dimostra semplicemente la capacità dell’azienda di mantenere la conformità alle disposizioni legislative ma supporta l’impresa nel perseguimento delle sue performance di sicurezza.
Tali performance, supportate dai risultati statistici, dimostrano il miglioramento continuo dei livelli di sicurezza e la capacità dell’azienda di affrontare i problemi nell’ottica della prevenzione anche in contesti mutevoli ed incerti.
Il committente di turno si guarderà bene dal coinvolgere un appaltatore in una gara quando questi, ancorché dotato della documentazione richiesta dal D.Lgs. 81/2008, faccia difficoltà a dimostrare di saper prevenire incidenti e di essere preparato ad affrontare le emergenze. Un esempio su tutti è il piano di emergenza e di evacuazione. Quante aziende lo posseggono ma i dipendenti (poi di fatto) non lo conoscono nei particolari?
Il sistema di gestione certificato permette di invertire l’onere della prova, ai sensi del D.Lgs.231/01, in caso di giudizio. L’ imprenditore, attraverso la certificazione, dimostra di aver fatto tutto il possibile per raggiungere livelli accettabili di sicurezza.
Chi vuole accusarlo dimostrando il contrario dovrà procurarsi un impianto di prove la cui efficacia sia superiore rispetto a quella di un sistema di gestione certificato. Ciò non è affatto semplice. Se il sistema di gestione è adeguatamente attuato ed è efficace acquista il valore “esimente”.
La certificazione serve anche come garanzia di un lavoro ben fatto dal consulente o comunque dai lavoratori dell’impresa.
Il datore di lavoro può riconoscere la validità del lavoro svolto da costoro proprio grazie alla certificazione rilasciata quale attestazione di conformità da parte dell’ente certificatore super partes.
Alla domanda “chi deve certificarsi ISO 45001” si può rispondere indicando tutti coloro che vogliono assicurarsi di prevenire problemi, quali: infortuni per i lavoratori, sanzioni dalle autorità, perdita di opportunità di business dai committenti, perdita di fiducia del mercato.
Scarica esempio dimostrativi del Kit Procedure ISO 45001:2023